Un saluto a chi pensa che Internet sia fonte di degrado solo perché non capisce tutte le opportunità delle nuove tecnologie. Un saluto anche a chi sta davvero troppo sulla Rete e perde qualità e spessore nei suoi rapporti e nelle sue conoscenze. Soprattutto, auguri a tutti noi che stiamo sempre “in mezzo” anche se non ci consideriamo necessariamente “di centro”, che di un bicchiere riempito per metà diciamo che è mezzo vuoto, ma anche mezzo pieno; che pensiamo che le sentenze vadano rispettate, ma che la magistratura non è infallibile; che non crediamo in una crescita economica senza confini, ma neanche nello slogan della decrescita felice; che vogliamo accogliere bene i migranti, ma insistiamo sulla necessità di una strategia per capire quanti e come accogliere e per aiutarli davvero a casa loro. Auguri a chi pensa che una intera generazione di politici debba farsi da parte, ma è grato a Napolitano e diffida di chi è ha il solo pregio di essere “giovane”; a chi vorrebbe rottamare molti alti papaveri, ma sa che anche noi paperotti dell’Italia comune spesso manchiamo di senso civico ed etica nei rapporti con gli altri. Auguri a chi cerca sempre di capire prima di giudicare e a chi talvolta arriva alla conclusione che non ne sa abbastanza per sputare sentenze, perché la realtà è quasi sempre molto più complicata di come la si vorrebbe dipingere. Auguri ai colleghi che cercano davvero di raccontare le cose come stanno o almeno come le vedono loro in buona fede; ai giovani giornalisti in un mestiere sempre più difficile, se non si fanno prendere dal morbo della drammatizzazione per avere visibilità, o della deformazione per partito preso e ordine di scuderia. Per noi, che non ci facciamo trascinare nelle polemiche inutili ma non perdiamo la capacità di indignarci e se possibile di contribuire a migliorare le cose, il 2013 non è stato facile e anche il 2014 non promette tanto bene. Ma siamo in tanti, forse ce la faremo. Buon anno.
Ho pubblicato questo augurio su Facebook e ringrazio tutti quelli che mi hanno risposto.