Negli anni che finiscono per zero o per uno il mondo si conta. Quasi tutti i censimenti si svolgono con cadenza decennale; quelli in corso tra il 2010 e il 2011 (compreso quello italiano) sono circa un centinaio. Di particolare interesse sono i censimenti già svolti in Cina e India, che ci danno un’idea del futuro dei due più grandi Paesi del mondo.

Il sesto censimento della popolazione cinese si è svolto nel novembre 2010, con la partecipazione di dieci milioni (dieci milioni!) di enumerators, intervistatori che hanno battuto città e campagne. Il 15mo censimento della popolazione indiana è cominciato il 9 marzo. Ha comportato, come quello cinese, un gigantesco sforzo organizzativo, con 2,3 milioni di ispettori che hanno battuto 630mila villaggi e 5mila città.

Le prospettive demografiche dei due Paesi sono molto diverse: molto più preoccupanti quelle cinesi per l’invecchiamento della popolazione; sono invece un punto di forza, nonostante gli spaventosi squilibri sociali, per il futuro dell’India, che entro il 2025 diventerà il più grande Paese del mondo.

Su questo tema:

– ho pubblicato un articolo nell’edizione italiana e in quella inglese di East n. 38

– ho svolto il 28 ottobre una relazione alla facoltà di economia dell’Università di Salerno, nell’ambito di un seminario su “Nuovi trend per lo sviluppo delle imprese italiane in Cina”, organizzato in collaborazione con East: un incontro interessante, con la partecipazione di un centinaio di studenti.

– ho pubblicato un post con documentazione ipertestuale sul mio blog “Numerus” sul sito  del Corriere della Sera.

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