Sei top down o bottom up?

C’è una distinzione che passa all’interno di tutti gli schieramenti; c’è chi crede che i miglioramenti collettivi debbano provenire dall’alto e chi dal basso. I “top down” sono quelli che credono nelle istituzioni politiche, magari per abbatterle e crearne di nuove. La loro attenzione è soprattutto rivolta al funzionamento delle organizzazioni collettive. I “bottom up” pensano invece che qualsiasi riforma debba provenire dall’esperienza delle comunità locali, o addirittura da un cambiamento profondo della psicologia umana. E’ fin troppo facile affermare che in realtà qualsiasi innovazione importante ha bisogno di entrambe le tendenze. Invece si corre il rischio che la contrapposizione, se accentuata e trasformata in ideologia (e mi sembra che stia avvenendo), diventi materia di confusione e di paralisi.

Primarie. Mi spiegate per che cosa si vota?

Se il voto alle primarie è una scelta di organi interni al Pd non voterò perché non mi riconosco nel nuovo partito e potrei aderirvi solo quando il suo giornale si chiamerà Unità d’Europa. Ma anche se votassi voterei Letta perché mi sembra il più deciso nel rinnovamento dei programmi e la miglior garanzia contro il fattore KK, i residui di cattocomunismo. Se invece si tratta della scelta del futuro leader da opporre Berlusconi, è mio dovere andare a votare e scegliere Veltroni, l’unico che può farcela…

Sabato mattina, alla Costituente Socialista…

I giornali non hanno dato conto dell’entusiasmo che si respirava alla Costituente Socialista. L’Auditorium della tecnica era strapieno, moltissimi i giovani, interessanti le proposte nelle assise che si sono definite come “le primarie delle idee”. Ecco cinque aspetti che ho apprezzato particolarmente. Il simbolo, con il coraggio di dare l’addio al garofano craxiano per adottare la rosa sul cerchio stellato del Partito Socialista Europeo. La capacità di cercare un punto di contatto costruttivo con uomini e storie diverse, anche al di là della diaspora socialista. La compostezza lucida di Boselli. Il discorso del presidente dei socialisti europei Rasmussen, che ha declinato senza imbarazzi il tema della flexicurity. La stella polare di un convinto laicismo, che pone comunque i socialisti a fianco di Pannella e della Bonino. Insomma, anche se ho subito in prima persona qualche prepotenza dei socialisti della Prima repubblica, credo che oggi si possa puntare sul nuovo partito.