Tre anni dopo…
You can stand on the right or on the left of the political circus, but a new dimension is now getting critical. There are people who believe in the political institutions and in the need to improve their functioning in order to control globalisation and others who think that the only useful political activity can be at the local level and that any valid change should come from the bottom. For me it’s obvious that local best practices, national politics, international governance are all necessary. It’s no use to play them one against the other, as if they were different ideologies. But more and more I meet people who are just “top down” or “bottom up”.
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Completamente d’accordo! Complimenti per l’articolo!:)
Una governance globale-locale sarebbe veramente una buona scelta.
Ma una governance g-locale richiede che la maggior parte dei livelli abbiano capacità, competenze e buon senso per cooperare efficacemente e che i compromessi fatti fra gli attori generino effetti positivi: c’è sufficiente materia prima di questo genere sul nostro Pianeta?
Nei miei studi di “sviluppo locale” non sempre i processi di governance generano buoni risultati, soprattutto laddove non si riesce a creare una leadership e buone pratiche di dialogo fra gli attori…
aumentando il numero degli attori e degli interessi alla scala globale, non sarà facile avere risultati positivi scontanti.
Certo il fatto stesso di provarci (con progetti come Agenda21 e l’Unione Europea) già crea capitale sociale(relazionale) e competenze per un dialogo migliore nel futuro.
Quello che è sicuro, come dice lei, che a chiudersi in ideologie stagne bottom-up o top-down non porterà da nessuna parte.